Sanità pubblica, fisco, salute e sicurezza.
E ancora: legge sulla rappresentanza, rinnovi contrattuali e politiche industriali.
La CGIL, affiancata dalla UIL, porta ancora una volta sotto i riflettori della piazza le rivendicazioni da mesi avanzate e rimaste inascoltate dalla politica.
“Il governo e questa destra” ha scandito il Segretario Generale della CGIL, Maurizio Landini, dal palco allestito in Piazza Ostiense “vogliono costruire un regime che impedisce il diritto di manifestare; vogliono controllare ciò che si dice e ciò che si fa.”
Il riferimento è a quanto accaduto alle organizzazioni sindacali, ma anche a quanto vissuto dallo scrittore Antonio Scurati che questa sera, in una trasmissione Rai, avrebbe dovuto recitare il suo monologo sul 25 aprile. “Censurato” è la denuncia lanciata dalla conduttrice Serena Bortone e raccolta dai sindacati in piazza.
“Anche per questo” ha continuato Landini “noi oggi non stiamo solo avanzando proposte, proponendo un’idea di Paese, ma stiamo difendendo la nostra democrazia e stiamo praticando la democrazia antifascista nata dalla Resistenza, e prevista dalla nostra Costituzione”.
Il numero uno della CGIL ha continuato il suo comizio parlando di sanità pubblica e del fenomeno, purtroppo troppo noto anche a noi dello SPI, del numero in crescita di persone che rinunciano alle cure perché troppo costose.
“Siamo il Paese con liste d’attesa che arrivano anche a due o tre anni, il Paese in cui mancano 30.000 medici e 70.000 infermieri. Se consideriamo anche quelli che andranno in pensione nei prossimi due o tre anni, ciò significa che oggi sono necessarie almeno 150.000 nuove assunzioni, senza contare la stabilizzazione necessaria di chi attualmente è precario”.
Una materia, quella della sanità, minacciata, come l’istruzione, dal Disegno di Legge Calderoli e da politiche fiscali inefficaci.
E la democrazia, secondo le organizzazioni sindacali in piazza, passa anche da una legge sulla rappresentanza, per essere, come detto dallo stesso Landini “cittadini anche nel luogo di lavoro, col diritto di votare, di eleggere le proprie rappresentanze, di approvare e di votare i propri accordi.”
Accordi e contratti che devono essere rinnovati il prima possibile.
“Ci vediamo martedì 23 aprile alle 17:00 davanti a Palazzo Madama” ha concluso Landini, che ha annunciato il presidio indetto da CGIL e UIL per difendere il diritto delle donne messo in discussione dal tentativo di modifica della 194.
Un intento anticipato da Tania Scacchetti, che proprio nei giorni scorsi aveva dichiarato: “Il governo guidato da Giorgia Meloni mostra il suo vero volto e attacca la legge 194: troverà la nostra opposizione, siamo pronti a scendere in piazza. Le nostre iscritte, tante delle quali furono protagoniste delle lotte che portarono alla conquista della legge 194, sono sconvolte. Invece di pensare agli antiabortisti nei consultori, il governo dovrebbe rispondere del fatto che nel nostro Paese i consultori sono inferiori rispetto a quanto previsto dalla legge e depauperati e il 60% in meno di quanti servirebbero”.