Intervista a Daniele Gazzoli
Settembre di assemblee e programmazione. Senza dimenticare i Giochi di LiberEtà, appuntamento fisso da ormai 29 anni. Un settembre di ripartenza e organizzazione, in vista di uno degli autunni più caldi degli ultimi anni. Il primo settembre vissuto da Segretario Generale dello SPI.
E così, a poco più di due mesi dalla sua elezione, Daniele Gazzoli fa il punto su ciò che l’organizzazione dovrà affrontare nelle settimane che porteranno alla grande manifestazione del 7 ottobre.
“Abbiamo messo in campo una serie di iniziative straordinarie. A partire dalla consultazione certificata che porteremo nelle assemblee e nei luoghi di lavoro, utile a capire il grado di consenso che lavoratori e pensionati hanno nei confronti delle nostre proposte. Chiederemo loro un voto e sostegno: non è affatto scontato che questo Governo ci ascolti e potrebbe essere necessario associare al programma di mobilitazione l’idea dello sciopero generale.
Non dimentichiamo però che le assemblee saranno propedeutiche alla preparazione alla manifestazione del 7 ottobre a Roma: il tema centrale è certamente quello della Costituzione, oggi sotto attacco, in difesa del diritto all’istruzione e alla salute, contro la precarietà e l’autonomia differenziata, per citare solo alcuni delle nostre molteplici richieste.
La battaglia che ci aspetta avrà bisogno di grande partecipazione, per questo abbiamo bisogno del sostegno di tutti: lavoratori, pensionati, associazioni e società civile.”
La partecipazione, oggi, è uno dei temi cardini del sindacato e forse una delle note più dolenti. Credi che parlare di sciopero generale possa incentivarla?
“Moltissimi pensionati sanno benissimo che con gli scioperi generali del passato che li hanno visti protagonisti hanno conquistato diritti e hanno fatto progredire questo Paese. Anche se i pensionati non sciopereranno direttamente, siamo certi che si adopereranno in ogni molto per farlo riuscire al meglio. Non dimentichiamo infatti che dentro la protesta che potrebbe portare allo sciopero c’è il tema delle pensioni: come ha detto il nostro segretario, Ivan Pedretti, questo Governo rischia di usare i pensionati come bancomat per trovare qualche piccola risorsa e penalizzando per l’ennesima volta chi ha lavorato una vita. Per noi la rivalutazione delle pensioni e del loro potere di acquisto è un tema fondamentale: ci aspettiamo risposte, ma le avvisaglie che percepiamo vanno nella direzione opposta rispetto a quella auspicata dalla CGIL e dallo SPI.”
I pensionati sono memoria e, per lo SPI, anche accoglienza. La CGIL può ripartire dai pensionati?
“Il periodo che stiamo attraversando è difficile: la tensione politica e sindacale è ben diversa da quella degli Anni Sessanta e Settanta che alcuni di noi a volte evocano. I pensionati e le pensionate oggi sono a disposizione di lavoratrici e lavoratori, dei più giovani in particolare. Non solo per trasmettere loro l’esperienza, maturata sul
campo, e l’importanza di combattere per i propri diritti, ma anche per presidiare le nostre sedi. Mettersi a disposizione delle persone, a prescindere dal loro impiego o dal loro status, rappresenta a pieno il ruolo centrale dello SPI nell’organizzazione e nel tessuto sociale dei nostri territori.”